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(rue des Sarrazins, Lille. 19/02/2008)
Lunga, la sera
priva di lamento.
La via, sola
al volteggio dei cartoni.
Pochi passi e
un bisbiglio tra rifiuti.
Lontane
le voci del mercato.
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Guerre (15/08/2007). Dalle Memorie di un visionario nichilista, o tardo-novecentesco.
Effonde, lo sguardo,
coltri di rugiada.
L’arida terra
appassisce la piana.
Fiamma e tumulto.
Vanto di sangue,
oblio della quiete.
*
Tragitti.
Lambiscono le pene del silenzio,
l’essenza labile del pensiero.
Soffice,
il linguaggio del tramonto.
Costante limbo
di sensazioni inespresse.
Soffice,
il linguaggio del tramonto
*
(Verso l’aeroporto di Charleroi. 12/10/2010)
Pianura.
Tiepida terra
e un vago
sole d’ottobre,
lacera
l’aria annebbiata.
Pianura, terreni.
In pochi al lavoro
e delle impronte.
La natura,
raccolta,
isola tratti di quiete.
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Tra i campi.
Vedo fumo esalare
da campi di secca erba,
invasi dall’esodo delle fiamme.
Urla di uccelli
attanagliati da nidi.
Ne avverto l’apprensione
la paura, la disperata agitazione,
nel fuggire confuso di tanti esseri.
L’aria grigia e greve al respiro,
su un campo di cenere che il vento
porta via con qualche sciolta lacrima.